Apertura dell’Anno di Studi Ardigoiani
Si apre oggi con la lezione del Prof. Pierpaolo Donati “Famiglia, solidarietà e welfare: la sfida ancora attuale di Ardigò alla politica” ore 16.00, Confraternita della Misericordia, Strada Maggiore 13, l’Anno Ardigoiano dedicato a Achille Ardigò, Bologna e la città metropolitana. Un progetto di solidarietà e di welfare sociale.
Pierpaolo Donati e Mauro Moruzzi hanno illustrato in una conferenza stampa il cuore dell’iniziativa: non si tratta di una ricorrenza ma di partire da Ardigò, dal suo grande lascito culturale e dal suo coraggio per progettare la nuova città metropolitana basata sulla solidarietà, su un nuovo rapporto urbano tra le persone, assegnando una nuova funzione alla famiglia, ai gruppi di volontariato, alla fratellanza urbana. Moruzzi ha subito ricordato che la nuova città non si costruisce né sulla strada né su uno stradone, ma sulla risposta a 100 mila anziani che in città hanno oltre 65 anni, di cui 35 mila hanno oltre 80 anni; o ai 73% dei laureati bolognesi che vive ancora in condizioni di precarietà lavorativa oppure ai 56 mila stranieri presenti in città.
Il pensiero di Ardigò era un pensiero scomodo che ha messo a nudo l’egoismo dei poteri forti e l’autoreferenzialità della burocrazia, la quale trattiene per se gran parte delle risorse dedicate al welfare. Da qui dobbiamo partire facendo nostro il pensiero di Ardigò . Pierpaolo Donati è stato ancora più esplicito affermando che oggi la bassa natalità e l’invecchiamento non danno sostegno alla famiglia e il tessuto sociale non aggrega più le persone. Esiste quindi un serio problema di debolezza della famiglia a Bologna. Dal’86 al 2014 i single sono aumentati del 27% , le altre forme di famiglia con 2 componenti dai 30 ai 55 anni sono diminuite. Non ci sono politiche familiari e i servizi non sono orientati alle famiglie. Il welfare deve essere cambiato. Occorre puntare su una solidarietà della società civile, non strumentalizzare il privato sociale, creare modelli di partecipazione che tengano conto dei reali bisogni delle famiglie. Infine il ruolo delle tecnologie che deve inserirsi nelle relazioni umane, superando anche il vecchio assetto centro-periferie, per rigenerare il capitale sociale tra le persone. Una grande sfida per la politica che appare sotto questo aspetto del tutto inadeguata.
Paolo Mengoli della Confraternita della Misericordia – che ospita l’Associazione Achille Ardigò e il primo ciclo delle 3 lezioni dell’anno Ardigoiano- si è chiesto come questo nuovo welfare solidale non statalistico possa conciliarsi con una realtà istituzionale locale che non riesce a collegarsi con le esperienze che nascono sul territorio.
Colozzi ha ricordato il contesto di grandezza in cui Ardigò ha operato assieme anche a personalità come Andreatta. Una vena di rimpianto per una generazione che ha dato tanto all’innovazione e la consapevolezza di una esigenza quanto mai attuale per il contesto sociale.
Moruzzi ha ricordato che come tangibile segno di questo sforzo progettuale sul pensiero sociale di Ardigò l’Associazione chiederà la titolazione di una strada o di una piazza cittadina.
I lavori proseguiranno il 29 aprile con Leonardo Altieri “Partecipazione e empowerment nel welfare metropolitano”; il 27 maggio con Derrick de Kerckhove “Web per il sociale e smart city” e si concluderà con una giornata di studio all’Università di Bologna il 10 settembre in cui verranno presentati anche gli scritti inediti del Maestro.
La Repubblica Bologna – 25 Marzo 2015.