E I BIMBI CHIUSI FRA LE QUATTRO MURA DI CASA? di Raffaella Giagnoni
Schermi televisivi accesi. Assediati da pseudo esperti che propongono le più svariate soluzioni , sembriamo ‘grandi egoisti’, il cui principale cruccio e’ una reclusione coatta, la pandemia che non ha fine, il burrascoso futuro economico. Ma pochi, se non nonni e genitori, si pongono il problema dei piu’ piccoli che tutti i giorni sono scatenati e assediati in casa, cui e’ venuto a mancare in maniera improvvisa il quotidiano spazio sociale: no amici, no giochi all’aperto, niente ruzzare in compagnia nei prati, niente sport. E non c’e’ TV – quelle che ci assorda tutte le ore del giorno con presentatori sicuri di se e assolutamente inconsistenti – che ricordi a tutti dei figli e nipoti chiusi in casa come mai è accaduto, nemmeno durante la guerra . Che ci serve tutelare gli anziani, piu’ o meno gravidi di saggezza, se quel sapere non potranno trasferirlo a figli e nipoti, disadattati così a lungo reclusi? Poi, da quello che si legge ora sui giornali, pare anche pochi anziani resteranno. Per non parlare di quei genitori che hanno difficolta’, o per carattere o per assenza di strumenti culturali, a surrogare la scuola che manca o la compagnia di tanti piccoli amici improvvisamente spariti dall’orizzonte! Cosa possiamo dire a questi ragazzi reclusi, piccole vittime della pandemia? Qualcuno puo’ obiettare: il tempo scorre velocemnte, la pandemia passerà . Ma siamo sicuri che dopo mesi di reclusione forzata i genitori sapranno riprendere un sereno rapporto con i figli? Oppure nemmeno allora sarà possibile per via delle preoccupazioni economiche?