Nasce a Bologna la “Scuola Achille Ardigò” sul welfare di comunità e sui diritti dei cittadini
Intervento di Letizia Maini
Una Scuola gratuita, aperta ai cittadini, ai volontari delle associazioni di volontariato, agli operatori dei servizi pubblici, agli studenti ed ai soggetti del terzo settore.
Voluta dal Comune di Bologna in collaborazione con l’Università e le istituzioni, la Scuola si propone di approfondire e riflettere sul Welfare del futuro e su nuovi modelli di partecipazione.
Attraverso un percorso formativo che inizierà il 14 Novembre prossimo e proseguirà fino al mese di Giugno del 2019, i partecipanti avranno modo di sviluppare idee e progetti in un confronto diretto con docenti di elevata competenza in ambito Nazionale.
“Cogliendo il bisogno di approfondire i temi più critici legati ai diritti del cittadino nell’attuale contesto sociale – spiega il Prof. Mauro Moruzzi, Presidente dell’Associazione Achille Ardigò e del Comitato tecnico scientifico della scuola di welfare – durante il corso delle lezioni una particolare attenzione sarà rivolta all’organizzazione dei servizi a livello locale e comunitario, alla solidarietà, all’innovazione socio-tecnica dell’e-Welfare e dell’ e-Care. In tale contesto saranno presentate esperienze e iniziative già in atto per individuare progetti efficaci e innovativi”.
Nella nostra società, in questi ultimi anni, è in atto un processo di profondo cambiamento, ormai irreversibile e le esigenze dei cittadini sono diventate una priorità che non può essere disattesa, innanzitutto da parte delle amministrazioni locali che si trovano in prima linea a dover affrontare queste nuove problematiche.
La Scuola si inserisce in questo contesto e si propone come un luogo culturalmente idoneo per individuare strumenti adeguati. Partendo dalle esperienze del passato, coniugando tra loro competenze e bisogni, attraverso l’ascolto e la voce delle persone occorre trovare soluzioni possibili e qualificate.
La sfida è quella di realizzare un Agorà, dove studiare i principi sociologici e i modelli di welfare trasformandoli, questo è l’auspicio, in proposte concrete.
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