Continua il tribunale lo scontro tra medici e ex assessore regionale alla sanità
La gestione dell’assessorato regionale alla sanità di Sergio Venturi, ex funzionario dirigente del settore ospedaliero dello stesso assessorato, ha lasciato un duro strascico nel rapporto tra medici e politici. In particolare a Bologna, dove l’Ordine dei Medici, dopo un periodo di lunghi contrasti e reciproche incomprensioni e arrivato a radiare lo stesso Venturi, originariamente di professione medico igienista, dall’ordine provinciali. Il motivo dello scontro, almeno quello dell’ultimo periodo, è stata la decisione, presa da Venturi nel suo ruolo di assessore, di togliere i medici dalle ambulanze e sostituirli con degli infermieri. Ma lo scontro tra medici e Venturi ha una storia lunga e corrisponde a quella ormai tradizionale tra burocrazia sanitaria e medici curanti. Anche in periodo COVID la gestione di Venturi, non più assessore ma di fatto restato alla direzione dell’Assessorato regionale, non è stata particolarmente attenta al ruolo dei medici, in particolare dei medici di famiglia. Ora la vicenda si trascina in tribunale dove i componenti della commissione che hanno valutato e giudicato l’operato di Venturi in qualità di appartenente all’ordine vengono processati per abuso di ufficio. La magistratura ha deciso di intervenire nella vicenda, complicando ulteriormente il tutto. Si avverte da tempo l’esigenza di una nuova stagione di governo della sanità, cara agli insegnamenti del grande sociologo Ardigò, dove il ruolo del medico curante, quello che visita e assiste realmente i paziente, sia rivalutato assieme alla centralità dell’assistito e della comunità. Quando queste vicende finiscono nelle aule giudiziarie si è raggiunto lo stadio più basso del confronto (s.s.).