La scomparsa di Luigi Pedrazzi, grande amico e ‘compagno di viaggio’ di Achille Ardigò
La scomparsa di Luigi Pedrazzi, grande amico e ‘compagno di viaggio’ di Achille Ardigò. Luigi Pedrazzi – nella foto di pochi mesi fa mentre presentiamo un libro dedicato agli scritti e all’azione di Achille Ardigò alla Libreria di Piazza Galvani a Bologna – professore, uomo politico, fondatore della casa editrice il Mulino e bolognese doc, ci ha lasciat. Con Achille Ardigò costituivano una coppia indissolubile di quella sinistra cattolica che ha contribuito in maodo determinante a cambiare la Prima Repubblica italiana. Nello stesso tempo erano due personalità completamente diverse, una accomodante (Luigi), una intransigente (Achille). Luigi aveva un approccio dialogante e accettò con coraggio e rassegnazione di svolgere il ruolo di Vice-Sindaco in una giunta di transizione tra il vecchio PCI e l’Ulivo prodigano. Il Muro di Berlino era caduto in Germania ma non del tutto in Emilia Romagna. Fu un compito difficile e quell’esperienza si concluse con l’arrivo di Guazzaloca alla guida del Comune di Bologna sostenuto da una maggioranza di Centro Destra. Ardigò non abbandonò mai la scomoda seggiola di studioso critico, anche aspro, del potere e non fu per questo amato e corteggiato dai potenti e dai partiti di turno al potere, che si guardarono bene dal conferirgli i vari premi civici. Entrambe erano però eticamente consapevoli del grande compito che stavano svolgendo: cambiare le regole del gioco di questo potere politico a Bologna e in Italia, riaprendo un dialogo vero verso i cittadini e nel rispetto dei loro diritti. Compagni di viaggio su due treni diversi, ma con una metà comune
Libreria Galvani: Luigi Pedrazzi alla presentazione di un libro su Achille Ardigo pochi mesi prima della sua scomparsa.