Conferenza stampa di presentazione della Scuola Achille Ardigò del Comune di Bologna sul welfare di comunità e sui diritti dei cittadini
Scritto da Redazione, il 17 Ottobre 2018
Presentato oggi in conferenza stampa il programma 2018/2019 della Scuola Achille Ardigò sul welfare di comunità e sui diritti dei cittadini, istituita dal Comune di Bologna in collaborazione con l’Associazione Achille Ardigò, istituzioni del welfare e università.
Riportiamo il comunicato dell’Agenzia Dire.
Sul tema del welfare “finalmente stiamo costruendo un luogo di pensiero e ne abbiamo bisogno”, per avviare una riflessione che sia “disconnessa dalla ricerca del consenso facile e immediato” e rispondere cosi’ “alle sfide demografiche ma anche culturali, sociali e di diversificazazione della domanda che abbiamo davanti”. Così l’assessore al Welfare del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi, presenta il programma 2018-2019 della Scuola Achille Ardigò istituita da Palazzo D’Accursio (tramite l’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria) insieme all’associazione che porta il nome del sociologo. L’obiettivo è mettere in campo “riflessioni che poi devono essere tradotte in politiche pubbliche e strumenti di innovazione”, sottolinea in conferenza stampa Barigazzi. Questo all’insegna di un “pensiero più denso e più lungo, meno legato all’emotività del momento”, dichiara l’assessore, perchè solo così si può “capire quale livello di convivenza riusciremo ad avere nel futuro delle nostre citta’. Un tema all’ordine del giorno anche per Bologna”. Per farlo ènecessario “puntare sul tema dei diritti dei cittadini e sulla loro partecipazione”, conclude Barigazzi, perchè bisogna pensare alla “costruzione di un welfare che o sarà di comunità o non sara’”.
Quella di costituire “un centro studi sui modelli di assistenza e’ stata una decisione molto lungimirante che noi e l’Università abbiamo accolto con grande interesse – dichiara Mauro Moruzzi, presidente del Comitato tecnico-scientifico della Scuola – perchè si tratta di attuare una riflessione completa sui modelli di sviluppo dei sistemi di assistenza italiani e in particolare locali, che vanno rivisti dal lato dei bisogni della gente e dei diritti dei cittadini”.